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Immagine del redattoreGabriele Deodati

TREGUA FISCALE: CHE COS’È E A COSA SERVE?

Per risolvere ogni pendenza, o quasi, con il Fisco e per dare supporto a famiglie imprese, la Legge di Bilancio 2023 o legge n. 1971/2022, ha previsto agevolazioni per alleggerire il peso che grava sui contribuenti, sia cittadini sia imprese. Ha così dato inizio alla cosiddetta Tregua Fiscale.

Ne parla l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate, la numero 2/E del 2023, che spiega quali siano le possibilità e le modalità per usufruire tutte le agevolazioni previste dalla legge di Bilancio 2023.

Ma andiamo per ordine, cerchiamo di vedere in cosa consiste questa tregua. Quando la tregua è possibile e in quale caso invece non si possono avere agevolazioni e tregue?

La circolare n. 2/E delle Entrate segue e chiarisce una precedente circolare, la n. 1/E che riportava già la corretta definizione degli avvisi bonari, ossia la definizione agevolata delle somme dovute successivamente al controllo automatizzato delle dichiarazioni.


Quali sono le misure agevolate dalla tregua fiscale 2023

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito quali siano i casi in cui si possa ricorrere alla tregua fiscale nei casi di:

  • irregolarità formali commesse fino al 31 ottobre 2022 relative a imposte sui redditi, Iva e Irap;

  • per le violazioni sulle dichiarazioni relative al periodo d’imposta 2021 e precedenti: è previsto un ravvedimento speciale;

  • adesione e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento;

  • gli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale;

Nella tregua sono inclusi anche:

  • stralcio dei debiti minori di importo fino a 1.000 euro affidati all’Agente della riscossione dal 2000 al 2015;

  • la definizione agevolata dei carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, periodo Covid;

  • i contenziosi pendenti, si prevede una definizione agevolata delle controversie tributarie, conciliazione agevolata delle controversie tributarie innanzi alle Corti di giustizia tributaria, rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di Cassazione.

Come sistemare le irregolarità formali durante la tregua fiscale

La legge di Bilancio 2023 ha previsto che per regolare le violazioni formali si possa versare un importo pari a 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni e rimuovere le irregolarità od omissioni.

Il versamento si po’ versare con due rate di uguale importo. Le due scadenze sono:

  1. 31 marzo 2023;

  2. 31 marzo 2024.

Tregua fiscale: cos’è il ravvedimento operoso speciale?

Il ravvedimento operoso speciale è previsto per mettersi in regola nel caso di violazioni presenti nelle dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e ai periodi di imposta precedenti.

Entro il 31 marzo del 2023 il contribuente può presentare un ravvedimento operoso speciale, pagando quanto segue:

  • un importo pari a un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni previsto dalla legge;

  • l’imposta;

  • gli interessi dovuti.

Tregua fiscale nel caso di definizione agevolata

In periodo di tregua fiscale è anche prevista la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento riferibili ai tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate.

Le sanzioni previste in questo caso per sanare la situazione debitoria sono pari a un diciottesimo della sanzione prevista dalla legge.

Come regolarizzare gli omessi pagamenti di rate

Nel caso di omesso pagamento di rate di imposte si può provvedere a regolarizzare il debito con il versamento integrale della sola imposta.

Ammessa la Tregua fiscale in caso di omessa comunicazione all’Enea?

Nella circolare delle Entrate 2/E è chiarita l’inapplicabilità della tregua fiscale o della sanatoria per la mancata comunicazione ad Enea necessaria per usufruire delle agevolazioni per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici.

Non è applicabile la tregua fiscale agli ecobonus: per l’accesso alla detrazione è infatti necessario trasmettere in Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori tutta la documentazione necessaria, completa di:

  • informazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica, attraverso l’allegato A al “decreto edifici”;

  • scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

La comunicazione ad Enea nel caso di interventi di riqualificazione energetica costituisce un iter necessario per beneficiare della detrazione sulle spese sostenute.

La tardiva od omessa comunicazione all’Enea non rientra tra le violazioni formali oggetto di tregua fiscale o definizione agevolata.

Fonte immobiliare.it


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