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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Superbonus, in bilico il tetto Isee a 25mila euro e la scadenza del 30 settembre 2021 per i permessi

È serrato il confronto sulle modalità di proroga del Superbonus. Potrebbero saltare alcuni limiti ipotizzati dal disegno di legge di Bilancio, osteggiati non solo dalla maggioranza, ma in modo trasversale dalle forze politiche.


In particolare, sono in discussione il tetto Isee di 25mila euro e la scadenza per la presentazione del titolo abilitativo, limiti previsti per le persone fisiche.


È stato inoltre chiesto l’alleggerimento delle misure antifrode, studiate per limitare i fenomeni di evasione segnalati dall’Agenzia delle Entrate.

Superbonus, confronto su Tetto Isee e permessi entro il 30 settembre

Ricordiamo che il disegno di legge di Bilancio ha previsto la proroga del Superbonus, ma con una serie di condizioni. Per le persone fisiche, in particolare, è stata ipotizzata la proroga al 31 dicembre 2022 solo per chi ha presentato la CILAS o ha richiesto il titolo abilitativo per la demolizione e ricostruzione entro il 30 settembre 2021 o per chi, a prescindere dalla data di presentazione del titolo abilitativo, ha un Isee fino a 25mila euro.

Come specificato dal Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, in una recente interrogazione, questi limiti hanno un impatto negativo non solo sulle pratiche relative ai lavori su villette e unità immobiliari unifamiliari, ma anche sugli interventi trainati da realizzare in condominio o negli edifici fino a quattro unità immobiliari appartenenti ad un unico proprietario.

Il Ministero dell’Economia sta lavorando per arrivare a soluzioni condivise e il Governo dovrebbe formulare un emendamento sull’argomento.

Bonus casa, alleggerimento delle misure antifrode

Potrebbero essere ridimensionate le misure antifrode. Ricordiamo che, per evitare fenomeni elusivi, è stato introdotto l’obbligo di acquisire il visto di conformità e l’asseverazione della congruità delle spese a carico dei beneficiari dell’ecobonus, del bonus ristrutturazioni, del sismabonus e del bonus facciate che, invece di utilizzare direttamente la detrazione Irpef, optano per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Ricordiamo inoltre che l’Agenzia delle Entrate ha fissato un termine di 5 giorni che congela l’iter della comunicazione, con cui il contribuente rende nota la scelta di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, per consentire i controlli su eventuali irregolarità e bloccare tale comunicazione.

Da più esponenti delle forze politiche è giunta la richiesta di abbassare a 3 giorni il termine per i controlli e di escludere i lavori di importo inferiore a determinate soglie, come ad esempio 50mila euro.



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