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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Superbonus, firmato il decreto con i prezzi massimi

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato il Decreto Prezzi, il provvedimento, molto atteso dal settore edile, che aggiorna i tetti massimi ai prezzi dei materiali e prodotti impiegati per gli interventi di riqualificazione energetica agevolati dal superbonus 110%.

I massimali individuati - spiega il Ministero - aggiornano quelli già vigenti per l’ecobonus, con il Decreto Requisiti Tecnici e massimali di costo (DM 6 agosto 2020), aumentandoli almeno del 20% in considerazione del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. Inoltre, il nuovo decreto fissa i costi massimi relativi alle categorie di beni non contemplate dal DM 6 agosto 2020, come gli impianti con micro-cogeneratori.

I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell’eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi IVA, gli oneri professionali e i costi di posa in opera.

Viene così accolta la richiesta avanzata con forza dalle imprese, allarmate da una prima ipotesi di prezzi comprendenti anche IVAe posa in opera.

Per fare qualche esempio, il costo massimo per un cappotto in zona climatica A, B o C passa da 800 a 960 euro/mq, mentre in zona climatica D, E, o F da 1000 a 1200 euro/mq; i serramenti comprensivi di chiusura oscurante passano da 650 a 780 euro/mq in zona climatica A, B o C e da 750 a 900 euro/mq in zona climatica D, E, o F; una pompa di calore aria/acqua passa da 600 a 720 euro/kWt.

Per tutti i costi non previsti nel Decreto - spiega il MITE - si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseverazione della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato.

Ai nuovi valori massimi deve attenersi chi fruisce di bonus per lavori di riqualificazione energetica attraverso una delle tre modalità possibili - detrazione Irpef, sconto in fattura, cessione del credito - ed è tenuto a produrre l’asseverazione della congruità delle spese.

I nuovi massimali di costo si applicheranno agli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio sia stata presentata successivamente alla data di entrata in vigore del decreto, data fissata al trentesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

“Con questo Decreto - commenta il ministro Cingolani - si completa l’operazione che sta portando avanti il Governo ponendo un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti e riportando il superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico”.


FederlegnoArredo: ‘IVA e posa esclusi come da noi richiesto’

“La decisione di escludere dai massimali l’Iva, la posa e gli oneri, e al contempo di aumentarli almeno del 20%, come più volte da noi richiesto, è la conferma che il nostro obiettivo era condivisibile e corretto: consentire che la spinta propulsiva dell’edilizia non si fermasse e, al tempo stesso, che imprenditori e cittadini onesti fossero difesi dal dilagare delle frodi”. Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo.

“Diamo atto al Governo e al ministro Cingolani di aver ascoltato le nostre ragioni - ribadisce Feltrin -. Come FederlegnoArredo abbiamo fin da subito evidenziato nelle opportune sedi e tramite la stampa che i massimali non potevano essere omnicomprensivi di Iva, oneri professionali e costi di posa in opera, che cambiano in funzione di tantissime variabili e che avrebbero, di fatto, portato le aziende a lavorare in perdita.

Salutiamo con grande favore anche la decisione del Governo di aumentare gli stessi massimali del 20% in conseguenza dei costi delle materie prime e dell’energia ormai trasformati in vere e proprie tasse per le aziende. Non tenerne conto avrebbe significato decretare una brusca frenata al nostro tessuto produttivo e di conseguenza al Pil del Paese”.

Unicmi: ‘accolte le proposte del settore delle costruzioni’

Commentando la firma del Decreto Prezzi, il Presidente di Unicmi, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei Serramenti, Guido Faré, ha dichiarato: “rendiamo atto al Ministro Cingolani di aver accolto le proposte metodologiche indirizzate al MITE dall’intero fronte associativo del settore delle costruzioni”.

“Aver scorporato IVA, oneri professionali e i costi della posa e aver tenuto in conto del maggior costo delle materie prime e dell’inflazione, significa mettere a disposizione delle imprese e dei consumatori un Prezzario rappresentativo della realtà. Le imprese che hanno operato con onestà, serietà e qualità nell’ambito dei bonus edilizi con la firma del Decreto Prezzi possono finalmente contare su maggiori certezze”.



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