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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Superbonus, Draghi: ‘non siamo d’accordo, costi triplicati’

Governo attento all’ecologia e alle tematiche ambientali, ma contrario al Superbonus perché avrebbe fatto triplicare i costi degli interventi di efficientamento energetico.


Questi, in sintesi, i contenuti dell’intervento del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla riunione plenaria del Parlamento Europeo di ieri, martedì 3 maggio.

Affermazioni che hanno suscitato la preoccupazione del Movimento 5 Stelle, promotore della detrazione maggiorata.

Superbonus, Draghi: ‘toglie la trattativa sul prezzo’

“Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d'accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni è triplicato, perché toglie la trattativa sul prezzo” ha affermato Draghi.

Draghi ha espresso stima per il Ministro dell’Ambiente, definendolo “molto bravo” e spiegando che “ha fatto provvedimenti straordinari”, ma ha aggiunto che “poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il Governo ha fatto quel che poteva”.

Le affermazioni di Draghi lasciano intravedere una contrapposizione tra il Governo, che sta mettendo in luce le criticità del Superbonus, e il Parlamento, che, dopo una serie di tentativi caduti nel vuoto, ha ottenuto la proroga della detrazione maggiorata per le unifamiliari.


Superbonus, M5S: ‘Draghi dimentica le ripercussioni positive su Pil e lavoro’

Non si è fatta attendere la replica del Movimento 5 Stelle, che ha messo in evidenza come l’UE consideri il Superbonus una buona pratica.

In una nota congiunta, i deputati del M5S sostengono che “È evidente che Mario Draghi attacca il Superbonus per prendere di mira il MoVimento 5 Stelle, ma pur di farlo dimentica che sta giocando, ormai da mesi, sulla pelle di milioni di lavoratori, famiglie e imprese”.

Secondo il M5S, il Superbonus ha avuto “ripercussioni positive su Pil, posti di lavoro e nascita di nuove imprese”. Nonostante ciò, denuncia il M5S, il Governo “calpesta i diritti dei tanti soggetti messi in fortissima difficoltà dal blocco che il ministro Franco e lo stesso Presidente del Consiglio hanno determinato al meccanismo della cessione del credito”.

Ricordiamo infatti che la norma sulla cessione del credito è stata oggetto di molte modifiche, che hanno creato difficoltà e incertezze tra gli operatori.


"Vorrei ricordare al nostro presidente del consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche, e per questo, anche se il suo giudizio personale è negativo, non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea” ha commentato l’on. Riccardo Fraccaro dalla sua pagina Facebook.

"Vorremmo rammentare a Draghi che l'escalation dei costi nel settore delle costruzioni c'è stato in tutta Europa - ha aggiunto il M5S - anche in quei paesi che non hanno bonus edilizi. Quindi parlare di efficientamenti energetici dai costi triplicati lascia il tempo che trova, un po' come a inizio anno quando si puntò il dito sul boom di frodi legate al Superbonus, boom rivelatosi poi un falso storico".

A parlare di frodi legate al meccanismo della cessione del credito è stato, lo scorso febbraio, il Ministro dell’Economia, Daniele Franco. Dall'esigenza di garantire la legalità, senza fermare l'attività di professionisti e imprese, sono scaturite le modifiche alle norme sui bonus edilizi. Modifiche ancora in itinere.

Confedilizia: imprese in crisi per i limiti alla cessione del credito

Sulle problematiche innescate dai limiti alla cessione del credito e sulla contrapposizione tra Governo e Parlamento si è soffermata anche Confedilizia.

Per il Presidente Giorgio Spaziani Testa, il modo di procedere del Governo, “oltre a non distinguersi per trasparenza”, ha messo in crisi le imprese che avevano cantieri aperti, ma ha soprattutto bloccato l’utilizzo degli incentivi da parte dei cittadini con redditi bassi, che possono avviare i lavori solo grazie al meccanismo della cessione del credito.



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