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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Sicurezza stradale, via libera del Cipess al Piano nazionale

Aumentare le Zone 30, aggiornare i criteri di progettazione delle strade, implementare sistemi di monitoraggio strumentale avanzato in linea con il PNRR, migliorare l’illuminazione delle strade, realizzare piste ciclabili.

Sono le azioni indicate nel Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale (PNSS) 2030 che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha approvato la scorsa settimana.

Al fine di ridurre del 50% entro il 2030 le vittime e i feriti gravi degli incidenti rispetto al 2019, nel Piano vengono definite linee strategiche generali di intervento su governance della sicurezza, infrastrutture, veicoli e comportamenti, e linee specifiche per le categorie a maggior rischio.

Il PNSS individua interventi di competenza sia delle amministrazioni centrali, alle quali spettano le proposte legislative, le misure di potenziamento dei controlli, gli interventi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali, le campagne di comunicazione e i progetti di educazione stradale, sia delle amministrazioni locali per gli interventi mirati sui territori.


In particolare, tra le azioni indicate nel Piano per limitare o annullare i fattori di rischio, il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili segnala:

- l’aumento delle zone con limite di velocità a 30 Km/h nei centri urbani;

- l’aggiornamento dei criteri di progettazione delle strade;

- una manutenzione programmata;

- l’impiego di sistemi di monitoraggio strumentale avanzato in linea con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza;

il miglioramento dello stato di illuminazione delle strade, soprattutto in prossimità degli attraversamenti;

- la realizzazione di piste ciclabili per agevolare gli spostamenti con i mezzi di mobilità dolce.

Con i successivi cinque ‘programmi di attuazione’ specifici in cui sarà articolato il Piano, verranno concordati con gli enti centrali e territoriali i criteri di riparto delle risorse disponibili per far sì che esse siano utilizzate per realizzare gli interventi più efficaci in termini di riduzione dell’incidentalità.



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