Chi acquista la sua prima casa gode di un’importante agevolazione: l’IVA al 4% sui lavori da effettuare sull’immobile.
Questo beneficio, così come altri affini, può essere applicato esclusivamente sull’acquisto della prima casa e non è replicabile su immobili acquistati successivamente.
Vi sono però delle eccezioni, vale a dire dei casi in cui l’agevolazione dedicata alla prima casa può essere goduta una seconda volta. Scopriamo insieme questi casi.
Cambio casa perché non più idonea
Se una persona si trova costretta a cambiare casa perché questa non risulta essere più idonea può godere del bonus prima casa per una seconda volta. Ma quali sono le circostanze in cui una casa smette di essere idonea?
Se l’immobile viene gravemente danneggiato in caso di calamità naturale, come per esempio un terremoto, il proprietario della casa ha la possibilità di cercare un nuovo immobile e di beneficiare ancora delle misure di sostegno dedicate alla prima casa.
Un’altra motivazione che può rendere non idonea un’abitazione è data dall’ampliamento della famiglia: una coppia che vive in un monolocale e aspetta un figlio ha diritto a cercare una nuova casa capace di accogliere la famiglia in espansione e di beneficiare ancora delle agevolazioni.
La Cassazione riferisce che l’idoneità dell’abitazione non più rispondente alle esigenze dei suoi abitanti deve essere valutata sia dal un punto di vista oggettivo (effettiva inabitabilità), sia dal punto di vista soggettivo (immobile inadatto per dimensioni o caratteristiche qualitative).
Ampliamento della casa
Chi acquista un secondo immobile adiacente al primo, per ampliare la propria prima casa, ha diritto a beneficiare delle agevolazioni già dedicate al primo fabbricato.
Anche in questo caso occorre dimostrare la non idoneità della prima casa e la necessità di renderla fruibile attraverso opere di ampliamento.
La vendita del primo immobile
Chi possiede una prima casa acquistata con agevolazioni può beneficiare una seconda volta di quest’ultime se procede alla vendita del primo immobile per acquistarne un altro più adatto a soddisfare le nuove esigenze emerse. Occorre però che la vendita venga effettuata entro un anno dal rogito di acquisto del nuovo immobile.
Fonte immobiliare.it
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