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Immagine del redattoreGabriele Deodati

SCIA in presenza di vincoli: SCATTA IL TERMINE DOPO AVER ACQUISITO I PARERI

Nella maggior parte dei casi, la scia assume efficacia decorsi i trenta giorni, ed in caso di silenzio da parte della PA, formandosi il silenzio assenso, quindi l’atto amministrativo pervenuto da parte privata assume definitivamente piena efficacia al pari di un atto rilasciato dall’ente pubblico.


E' altresi vero che nella SCIA edilizia ci sono diversi focus da sottolineare, in particolare il caso in cui si vada ad intervenire su immobili sottoposti ai seguenti vincoli come indicato dal comma 1-bis dell’art. 23 del TUE: 1-bis. Nei casi in cui la normativa vigente prevede l’acquisizione di atti o pareri di organi o enti appositi, ovvero l’esecuzione di verifiche preventive, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli relativi all’assetto idrogeologico, ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’immigrazione, all’asilo, alla cittadinanza, all’amministrazione della giustizia, all’amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonché’ di quelli previsti dalla normativa per le costruzioni in zone sismiche e di quelli imposti dalla normativa comunitaria, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di tecnici abilitati relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti previsti dalla legge, dagli strumenti urbanistici approvati o adottati e dai regolamenti edilizi, da produrre a corredo della documentazione di cui al comma 1, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti.


La presenza di vincoli preme il tasto stop all’efficacia della SCIA. L’argomento di decorrenza dei trenta giorni in caso di immobili soggetti ai suddetti vincoli è ulteriormente affrontato dai commi 3 e 4 dell’articolo 23 del TUE. Sono previste due distinte ipotesi in cui la tutela dei vincoli e delle materie oggetto dell’esclusione di cui al comma 1-bis compete a: Comune: il termine di trenta giorni decorre dal rilascio del relativo atto di assenso (comma 3 art. 23 TUE); PA diverse dal Comune: il termine di trenta giorni decorre dall’esito favorevole della Conferenza di servizi (comma 4 art. 23 TUE); In caso di esito negativo o non favorevole dei due suddetti endoprocedimenti, la SCIA è priva di effetto.


Quindi nel caso di presentazione di SCIA su immobili sottoposti a vincoli è necessario: dotarsi dei relativi atti di assenso preventivamente alla presentazione della SCIA; presentare le relative richieste di atto di assenso comunque denominati contestualmente alla SCIA, in modo da far confluire tutto dentro lo sportello unico dell’edilizia e con l’accortezza di non avviare i lavori prima dell’avvenuto ottenimento di tali atti.



In quest’ultima ipotesi si parla di SCIA condizionata, appunto all’ottenimento dei pareri, nulla osta, autorizzazioni o tutti gli atti di assenso relativi ai diversi vincoli. Viene quindi da interrogarsi quali ripercussioni possa avere ciò sul regime di annullamento in autotutela.



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