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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Patologie intonaco: i tre ordini di degrado e le fessurazioni da ritiro

L’intonaco, quale pelle esposta dell’edificio, laddove sia interessato da discontinuità superficiali o passanti, aperte o ricementate, presenta tre ordini di degrado proprio: estetico, statico e igienico.

I tre ordini di degrado

  • Estetico, poiché i quadri fessurativi, più o meno intensi, ancorché interessino lo strato pittorico, sono percettibili ad occhio nudo, anche a distanze notevoli, in quanto sono in grado di far penetrare e trattenere l’acqua di ruscellamento/laminazione nonché il particolato atmosferico da questa veicolato.

  • Statico, in quanto, le fessure possono, intrecciandosi, isolare porzioni di intonaco creando le condizioni, in sinergia con l’acqua, per il loro distacco. Le fessure che si verificano nell’interfaccia tra intonaco e supporto possono creare delle tensioni che sono superiori all’adesione tra i due elementi, provocandone il distacco.

  • Igienico, laddove il quadro fessurativo interessi l’intero spessore dell’intonaco sino al supporto. Tale configurazione, permette all’acqua piovana di laminazione o ruscellamento, o di pioggia battente, di attraversare la muratura andando ad alterare l’equilibrio igrometrico interno all’edificio (aumento dell’umidità relativa e l’innesco di fenomeni condensativi).

Le fessure, sull’intonaco, si formano per sollecitazioni che si possono ricondurre a:

a) fenomeni di ritiro dell’intonaco;

b) movimenti tra gli strati dell’intonaco;

c) movimenti termo-igrometrici, fisiologici, del supporto;

d) rottura del supporto.


Attenzione allo sbalzo termico

In particolare, una volta applicato, il corpo di intonaco è caratterizzato da una conducibilità termica, generalmente, maggiore rispetto a quella dei supporti e, per via dello spessore limitato, da una ridotta capacità termica. Lo strato di malta fresca applicato sulla muratura è, pertanto, esposto ad uno shock termico indotto dalla sommatoria dei seguenti fattori scatenanti:

  • temperatura del supporto nella fase di applicazione (esposizione al soleggiamento);

  • calore di idratazione del legante;

  • esposizione al soleggiamento della facciata successivamente all’applicazione dell’intonaco.

Le fessurazioni da ritiro in fase plastica, causate dallo sbalzo termico, si possono localizzare sulla superficie del mattone, oppure in corrispondenza delle connessioni tra i blocchi (fessure di fuga). In particolare, se il giunto di allettamento, tra gli elementi murari, risulta arretrato rispetto alla superficie della muratura, o sulla muratura sono presenti dei vuoti (scassi o piccole lacune superficiali) si possono verificare due situazioni che portano, entrambe, alla formazione di fessurazioni:

a) l’intonaco crea un “ponte” tra i lembi dei giunti di allettamento o su vuoti superficiali, sul quale, per via della mancanza del supporto a contrasto dello scorrimento, si concentrano le sollecitazioni di ritiro;

b) l’intonaco penetra all’interno dei vuoti nei giunti di allettamento, o nelle irregolarità superficiali, innescando fenomeni di ritiro differenziato tra lo strato superficiale, maggiormente esposto, e quello di riempimento, con la formazione di tensioni che fessurano lo strato in via di pietrificazione.

Fonte Ediltecnico



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