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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Mobilità e riscaldamento domestico sostenibili contro l’emergenza smog

L’emergenza smog resta un problema cronico per l’Italia: ben 17 dei 102 capoluoghi di provincia analizzati hanno fatto registrare valori di polveri sottili che superano i limiti indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). I dati peggiori arrivano da Alessandria, che si attesta su valori più che doppi; seguono Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Modena, Torino, Cremona e Venezia.

A scattare la fotografia è il nuovo report di Legambiente “Mal’aria di città. Quanto manca alle città italiane per diventare clean cities”, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, in cui si fa il bilancio sulla qualità dell’aria in città confrontando il valore medio annuale di PM10, PM2.5 e NO2 con i parametri suggeriti dall’OMS.

Sono pochissime le città che rispettano i valori suggeriti dall’OMS per il PM10 (Caltanissetta, La Spezia, L’Aquila, Nuoro e Verbania) e il biossido di azoto (Agrigento, Enna, Grosseto, Ragusa e Trapani), nessuna per il PM2.5.

Di fronte a questa fotografia, Legambiente torna a ribadire l’urgenza di ripensare e ridisegnare in prima battuta le aree metropolitane, gli spazi pubblici urbanie la mobilità sostenibile, sempre più intermodale, in condivisione ed elettrica. Per questo da ieri fino al 3 marzo si terrà la seconda edizione della Campagna Clean Cities, che toccherà 17 capoluoghi italiani con iniziative su risanamento della qualità dell’aria, mobilità sostenibile, trasporto pubblico elettrico, strade scolastiche, zone a zero emissione, adozione dei PUMS e programmi di investimento.

“L’Italia - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - deve uscire al più presto dalla logica dell’emergenza e delle scuse che ha caratterizzato gli ultimi decenni fatti di piani, parole, promesse, spesso disattese, e scuse per non prendere decisioni, anche impopolari, per cambiare faccia alle nostre città e abitudini alle persone. L’inquinamento atmosferico deve essere affrontato in maniera trasversale e integrata con azioni efficaci, incisive e durature con misure integrate messe in campo dal governo nazionale, da quelli regionali e comunali”.


Mobilità e riscaldamento domestico sostenibili

“Nell’ambiente urbano i due settori che incidono maggiormente sono la mobilità e il riscaldamento domestico. Un cambio di paradigma è quanto mai necessario a partire proprio da questi due settori. Per questi motivi, da qui ai prossimi anni, per accelerare la transizione ecologica sarà centrale adottare misure che puntino davvero sulla mobilità sostenibile, elettrica, intermodale, di condivisione ripensando anche gli spazi urbani e da questo punto di vista saranno importantissimi le risorse del PNRR. Sarà inoltre rilevante puntare anche sull’efficientamento energetico e bloccare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030”.

Legambiente rilancia dunque le sue proposte in ambito urbano: oltre all’importanza di ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo (con quartieri car free, ‘città dei 15 minuti’, strade a 30 km all’ora, strade scolastiche, smart city), occorre anche aumentare il trasporto pubblico elettrico con 15.000 nuovi autobus per il TPL (rifinanziando il Piano Nazionale Strategico della Mobilità Sostenibile a favore di soli autobus a zero emissioni).

E ancora: nuove reti tranviarie per 150 km (o filobus rapid transit); cura del ferro (500 nuovi treni e adeguamento della rete regionale con completamento dell’elettrificazione); incentivare la sharing mobility anche nelle periferie e nei centri minori, realizzare 5.000 km di ciclovie e corsie ciclabili, rendere l’80% delle strade condivise tra cicli e veicoli a motore. Vietare la commercializzazione dei veicoli a combustione interna al 2030 (al 2035 per camion e autobus interurbani prevedendo una strategia per il biometano liquido per l’autotrazione) e prevedere lo stop agli incentivi per la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti a favore di mezzi più nuovi ma ugualmente inquinanti.

Sul fronte del riscaldamento domestico, serve un piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, con abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali come il Bonus 110% e che favorisca il progressivo abbandono delle caldaie a gasolio e carbone da subito, e a metano nei prossimi anni verso sistemi più efficienti alimentati da fonti rinnovabili (es. pompe di calore elettriche).

Infine, Legambiente lancia la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” con la quale chiede al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.



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