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Immagine del redattoreGabriele Deodati

MILLEPROROGHE: LE AGEVOLAZIONI SULLA PRIMA CASA

Il decreto Milleproroghe 2023 concede più tempo ai contribuenti che intendono sfruttare i benefici fiscali per l’acquisto della prima casa.

Il nuovo termine è slittato al prossimo 30 ottobre. Andiamo a vedere di seguito tutti i dettagli in merito.

Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa nel 2023

I termini, che erano già stati sospesi in occasione della pandemia, avevano ripreso a scorrere circa un anno fa. Le novità in materia, contenute all’interno di un emendamento presentato dalla Lega, mettono al centro le agevolazioni sull’imposta di registro e Iva.

Nel caso di acquisto direttamente dal costruttore, sono normalmente dovute in misura proporzionale con aliquote rispettivamente del 9 e del 10 per cento; nel caso in cui l’acquirente non possieda altri immobili, le aliquote scendono al 2 e al 4 per cento.

Nel corso degli anni, il fisco ha avvantaggiato i contribuenti, ampliando le situazioni in cui si attiva il beneficio.

In particolare, chi acquista e già possiede un’abitazione ha un anno di tempo per rivenderla, mentre si hanno diciotto mesi di tempo per trasferire la residenza nel Comune (in cui è ubicato l’immobile), se non vi abita.


Oltre a ciò, se si vende e poi si acquista entro un anno si conserva quanto già pagato sotto forma di credito di imposta. Ci sono dodici mesi di tempo per procedere all’acquisto di un altro immobile, quando si è venduto e non si vuole perdere il precedente vantaggio.

Con la situazione pandemica, si era deciso di sospendere le tempistiche, in quanto il contesto particolare bloccava o ritardava la possibilità di finalizzare le transazioni.

La sospensione è stata successivamente prorogata al 31 marzo 2022. Proprio da questo termine ripartirà, qualora approvato, il decreto Milleproroghe e, nel dettaglio, il congelamento sarà valido dal primo aprile 2022 fino al 30 ottobre 2023.

Atti già notificati: cosa sapere

Per tale motivo, in questo periodo, sarà possibile utilizzare i mesi non “consumati” precedentemente.

Può essere che l’Agenzia delle Entrate si sia già attivata per recuperare le somme corrispondenti ai benefici non più spettanti: in questo caso, si prevede di salvare gli atti eventualmente già notificati.

Nel caso in cui i contribuenti abbiano già versato la somma dovuta, non potranno essere riottenute.



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