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Immagine del redattoreGabriele Deodati

MERCATO IMMOBILIARE: È ATTESO UN -14,6% PER L’ACQUISTO DI UNA CASA NEL 2023

Nel 2023 è prevista una flessione nel mercato immobiliare del 14,6% e una diminuzione dei nuovi mutui del 18% annuo.

Questo emerge dall’analisi dell’osservatorio immobiliare 2023 di Nomisma.

Quali sono i motivi di questa decrescita? Scopriamoli insieme.

Prossima flessione al ribasso per il mercato immobiliare: le cause

Quali sono le ragioni che hanno reso più complicato l’accesso al credito? I motivi si possono addurre all’accresciuta onerosità del finanziamento, con tassi passati in media dall’1,93% di maggio 2022 al 3,79% di febbraio 2023, e alla mutata percezione sulla solvibilità futura di molti dei potenziali mutuatari.


Come cambia il mercato immobiliare a seconda dell’atteggiamento delle banche?

Cambiando atteggiamento nei confronti dei mutui, le banche sono un fattore che influenza la domanda abitativa, la cui dipendenza dal mutuo rappresenta un fattore ormai conclamato già da qualche anno, per una quota maggioritaria di popolazione.

Nomisma sottolinea che da questo comportamento “deriva quindi, dopo il biennio 2021-2022, un sensibile calo delle intenzioni di acquisto immobiliari e delle richieste di finanziamento“.

Un calo che “non dipende solo dagli indicatori di fiducia delle famiglie, seppure in calo rispetto ai massimi toccati a settembre 2021, ma derivante anche dal repentino irrigidimento dei criteri di selezioni della clientela“.

Mercato immobiliare: l’andamento

Dopo un 2022 caratterizzato da una sostanziale stabilità delle erogazioni (+1%), associata a una marcata diminuzione di surroghe e sostituzioni (-70%), si prevede per il 2023 una diminuzione a due cifre, sia dei nuovi mutui (-18% annuo) sia delle surroghe e sostituzioni (-47%).

Politiche creditizie più prudenti, secondo Nomisma, “incidono negativamente sull’afflusso di domanda al mercato e determinano una flessione dell’attività transattiva stimata nell’ordine del 14,6% su base annua, con un’intensità della contrazione che dovrebbe essere più evidente nella prima parte dell’anno, per poi ridursi a partire dall’estate con il progressivo allentamento della stretta monetaria“.

Il mercato immobiliare del 2023 nelle città intermedie

Sulle città intermedie, invece, si conferma il perdurare di un’andamento positivo dei prezzi (+3,1% su base annua).

Nomisma evidenzia come nell’ultimo anno i tempi per finalizzare la vendita di un’abitazione si siano in realtà leggermente accorciati (5,4 mesi in media), non discostandosi dai livelli raggiunti a consuntivo nel 2021.

Tra i mercati monitorati è Trieste a far segnare i tempi più bassi, per concludere una trattativa di vendita (3 mesi per un’abitazione usata).

Considerando lo sconto medio praticato sul prezzo richiesto, questo si è attesta al 10,6% nel comparto abitativo con Trieste, Verona e Parma a rappresentare i mercati con maggiore liquidità.

Affitti 2023: cosa ci si aspetta?

Per quanto riguarda il settore degli affitti, la situazione risulta più rosea: alla domanda stabile di lungo periodo si aggiunge quella temporaneamente impossibilitata ad accedere alla proprietà.

Ne deriva, quindi, “una pressione rialzista sui canoni di entità maggiore a quella della dinamica dei prezzi“.

I rendimenti lordi da locazione, nella media dei 13 mercati monitorati, non hanno subito variazioni significative e si attestano in media al 5,5% nel residenziale.

Considerando i tempi medi per affittare un’abitazione, questi si attestano a 1,5 mesi, mentre i rendimenti lordi da locazione sono nell’ordine del 5,5%.

Fonte immobiliare.it



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