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Immagine del redattoreGabriele Deodati

LA LEGGE CONSENTE LA DONAZIONE DI UN BENE A UN SOLO FIGLIO?

Sempre vivo è il dibattito sull’eredità e sulla questione delle donazioni e dei lasciti ai figli. Una domanda che ricorre spesso riguarda proprio quest’ultimo aspetto: è lecita la donazione a un solo figlio, a discapito degli altri figli dell’asse ereditario, prima che il donatore muoia?

Per donazione si intendono somme di denaro o anche oggetti di valore o immobili ceduti a un erede prima della successione.

La risposta a questo interrogativo può essere sia di ordine morale (è giusto o non è giusto?) sia personale (la volontà del defunto) che giuridica (cosa dice la norma).

Naturalmente, la Legge fa chiarezza.

È lecita la donazione a un solo figlio?

Non esiste alcuna norma che impedisca a un genitore la volontà di donare a un solo figlio un bene immobile, un oggetto o una somma di denaro.

Esiste però la possibilità da parte di un altro o più figli eredi legittimi di opporsi, chiedendo l’annullamento della decisione nel caso la quota di eredità legittima spettante venga ridotta dopo la morte del donatore.

La donazione a un solo figlio è lecita in qualunque forma: sia diretta che mediata e formalizzata davanti a un notaio.

È la volontà imprescindibile del donante a prevalere. Questo principio è fissato dall’articolo 769 del codice civile.

L’altro erede o più eredi futuri che si sentano ingiustamente esclusi o che vedano ridurre la propria quota potranno opporsi attraverso la cosiddetta “azione di riduzione”.

Donazione a un solo figlio: cosa considerare

Una volta chiarito il dubbio, la possibilità di opporsi alla decisione apre un altro interrogativo. Conviene farlo? Nella prassi, questa scelta viene solitamente sconsigliata, poiché gli eredi vittime della donazione hanno tutta la legittimità e le strade per opporsi e rivendicare la propria quota di eredità.

Dunque, l’annullabilità della donazione a un solo figlio è sempre possibile da parte degli eredi esclusi.

Sotto l’aspetto morale, è una decisione forte, che si può giustificare solo nei rapporti personali, e che può ulteriormente minare le relazioni familiari tra gli eredi.


Conviene donare a un solo figlio?

Da un punto di vista fiscale è sconveniente poiché, in caso di donazione, l’aliquota da versare è pari al 4% sul valore del bene.

Inoltre, prima della morte, la donazione a un solo figlio per legge è considerata una anticipata successione. Pertanto, la rinuncia da parte degli eventuali altri futuri coeredi non ha assolutamente alcun valore. In questo caso, prevale il principio che nessun legittimo erede può rinunciare a qualcosa che non ha ancora in possesso e che gli spetterebbe di diritto.

Potrebbe convenire all’unico figlio che ha ereditato la donazione che solitamente adotta l’escamotage dell’usucapione per difendersi da possibili rivendicazioni da parte degli eredi esclusi.


Tuttavia, l’usucapione per legge richiede almeno un tempo di 20 anni prima che gli venga riconosciuto definitivamente il diritto alla donazione esclusiva.

Fonte immobiliare.it



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