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Immagine del redattoreGabriele Deodati

IMPIANTI DI RAFFRESCAMENTO: COSA SONO E PERCHÉ PREFERIRLI AL CONDIZIONATORE

Preferisco non dormire con l’aria condizionata”, “In ufficio in estate con il condizionatore fa troppo freddo, devo sempre portare un maglioncino”, “Puoi accendere l’apparecchio?”, “Puoi spegnere l’aria condizionata?”.

Quante volte abbiamo detto o sentito frasi di questo tipo. L’uso dell’aria condizionata in ufficio, a casa o nei luoghi pubblici è spesso argomento di dibattito, quando le temperature iniziano a salire.

Non tutti, infatti, apprezzano il senso di freddo che questi apparecchi possono dare, emettendo aria ad un’altra temperatura nell’ambiente. Una soluzione diversa però esiste: non parliamo di ventilatori, pale o pinguini che, ognuno per motivazioni differenti, vanno incontro ad alcuni limiti che spesso non li rendono la giusta soluzione per affrontare il caldo, bensì di impianti di raffrescamento.

Impianti di raffrescamento: un po’ di storia

Forse non tutti conoscono questa tecnologia, eppure le sue radici affondano in un passato molto lontano.

Esistono infatti dei primissimi progetti risalenti all’epoca degli antichi Romani! Lo sviluppo in tempi più moderni ha visto in principio alcuni ostacoli quali l’uso di materiali non idonei e non sufficientemente di qualità, così come una generica cattiva progettazione.

A partire dagli anni Novanta, però, la ricerca legata a questi sistemi è ripartita con il piede giusto, portando a notevoli miglioramenti e progressi, sino a portarci al momento attuale in cui, sebbene meno conosciuti, i sistemi di raffrescamento rappresentano un’eccellente soluzione per combattere il caldo, capace di incontrare anche il favore di quanti non amano l’uso del suo più noto “competitor”, l’aria condizionata.

Sistemi di raffrescamento e aria condizionata: le differenze

A differenza degli impianti di condizionamento che emettono e muovono aria fredda in un ambiente, gli impianti di raffrescamento sfruttano l’irraggiamento.

Acqua a bassissime temperature scorre nel pavimento attraverso un sistema di serpentine, il contatto dell’aria con il pavimento, fa sì che si avvii uno scambio termico: l’acqua rilascia frescura e l’aria rilascia il suo calore che viene assorbito.

Il pavimento sempre fresco fa sì che anche l’aria si mantenga tale. Lo scambio avviene sia fra l’aria dell’ambiente e il pavimento, sia fra i corpi delle persone che si trovano all’interno della stanza e il suolo.

I vantaggi offerti sistemi di raffrescamento

Gli impianti radianti raffrescanti offrono una temperatura uniforme, senza che vi sia alcuna forma di ventilazione dell’aria.

Il sistema non necessita di accensione o spegnimento, poiché l’impianto si attiva autonomamente nel momento in cui la temperatura della stanza è maggiore di quella dell’acqua presente nelle serpentine.

Per il principio dello scambio termico, si avvia quindi il processo di assorbimento. Si crea un ambiente fresco, omogeneo, senza andare incontro a sensazioni di freddo.

Le temperature offerte da questi sistemi garantiscono una senso di benessere ed equilibrio, senza andare incontro a sbalzi.

Cosa occorre per un impianto di raffrescamento

Per funzionare al meglio, un impianto di raffrescamento necessita di:

  • una pompa di calore che fornisca acqua a circa 15 gradi per il raffrescamento estivo;

  • un termostato in grado di bloccare l’impianto se la temperatura cala oltre i 18 gradi;

  • una sonda TH per registrare la temperatura dell’aria;

  • una centralina per gestire e rilevare i segnali emessi dalle sonde.

Fonte Immobiliare.it



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