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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Gli italiani vogliono affittare e comprare case ecoefficienti

Gli italiani apprezzano molto le case efficienti dal punto di vista energetico, perché tagliano le bollette e sono migliori per l’ambiente. Sia gli affittuari che i proprietari di case sono d’accordo sulla necessità di una regolamentazione volta a ridurre l’impatto degli edifici sul cambiamento climatico.


Lo rivela un sondaggio realizzato in Italia per la Fondazione Europea per il Clima (European Climate Foundation) intervistando persone che intendono affittare o acquistare un immobile nei prossimi 5 anni.


Il sondaggio mostra che il 95% degli intervistati ritiene importante comprare o affittare una proprietà che sia efficiente dal punto di vista energetico. Tuttavia, il parco immobiliare attuale non soddisfa questa domanda. Il 65% degli intervistati afferma che non ci sono molte proprietà efficienti disponibili sul mercato.


Gli intervistati che attribuiscono importanza al fatto di avere una casa ad alta efficienza energetica hanno dichiarato che è un vantaggio per l’ambiente (44%) e riduce le bollette energetiche (43%). L’85% degli intervistati sosterrebbe una politica che richiede che tutte le nuove abitazioni siano ad alta efficienza energetica e con sistemi di riscaldamento puliti (cioè non alimentati da combustibili fossili o biomasse non sostenibili).


Il 72% è a favore di una politica che introduca standard minimi di prestazione energetica per gli edifici. Gli intervistati a favore ritengono che tale politica aiuterà a combattere il cambiamento climatico (66%) e protegge da possibili rincari in bolletta (61%). L’88% ha detto che gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) sono utili ma il 54% trova poca o nessuna informazione sull’efficienza energetica degli edifici da poter esaminare.

Il sondaggio è stato pubblicato poche settimane dopo la presentazione della nuova Direttiva Ue sull’efficienza energetica degli edifici. La proposta prevede l’introduzione di nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello UE, che richiederebbero di riqualificare entro il 2033 gli edifici con i maggiori consumi energetici (cioè con classe energetica F e G).


Inoltre, la direttiva propone che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, cioè consumare poca energia ed essere alimentati da fonti rinnovabili, e che dal 2027 siano vietati incentivi per le caldaie a gas e che entro il 2040 vengano eliminati i combustibili fossili nel riscaldamento.


Il Parlamento europeo e i governi nazionali dell’UE inizieranno presto i negoziati sul testo prima che diventi legge.


“Per centrare gli obiettivi europei di riduzione del 55% in 10 anni, serve puntare sulla decarbonizzazione del sistema energetico italiano anche attraverso la graduale rottamazione dei dispositivi di riscaldamento a metano, gpl e gasolio. E serve farlo al più presto. Per questo, Kyoto Club e Legambiente, partner della campagna “Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia”, chiedono di accelerare la dismissione graduale delle caldaie fossili e sostengono di seguire l’esempio del Regno Unito, indicando il 2025 come data per vietare l’installazione degli impianti di riscaldamento inquinanti” afferma il Direttore scientifico di Kyoto Club,Gianni Silvestrini.

Fonte Edilportale


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