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Immagine del redattoreGabriele Deodati

ESTENSIONE DEL SUPERBONUS: AL VAGLIO UNA PROPOSTA PER AMPLIARE LE DETRAZIONI A 10 ANNI

Il Superbonus 110% subisce nuove modifiche. L’intento è di distribuire l’onere sul bilancio pubblico su un arco temporale più esteso e, contemporaneamente, di ampliare il numero di contribuenti che possono beneficiare delle detrazioni.

Verso una estensione temporale

Il dibattito sulle modalità di fruizione del Superbonus sembra non conoscere soste. In questi giorni sono state presentate diverse proposte, da partiti di maggioranza ed opposizione, volte a estendere il periodo di detrazione fino a 10 o addirittura 15 anni, rispetto agli attuali 4 anni.

Le proposte depositata emergono in concomitanza con la discussione del decreto-legge Superbonus presso la commissione Finanze del Senato. Gli emendamenti, sostenuti da più parti politiche, suggeriscono una maggiore flessibilità nella gestione delle agevolazioni fiscali relative ai lavori eseguiti nel 2023.

Il ministro dell’Economia, Giorgetti, ha espresso un parere favorevole riguardo alla flessibilità proposta, pur rimettendosi alla decisione finale del parlamento. La sua apertura verso queste modifiche segnala una possibile inclinazione del Governo a sostegno di una maggiore adattabilità delle politiche di incentivo, al fine di stimolare ulteriormente la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico degli edifici.

Parallelamente, si registra un’altra modifica significativa che prevede l’estensione del meccanismo di ripartizione decennale già applicabile per le spese del 2022. Questa estensione è stata pensata anche per le comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate fino al 4 aprile 2024, offrendo così un ulteriore orizzonte temporale ai beneficiari.


I principali emendamenti presentati

Riportiamo in questa tabella i dettagli delle proposte attualmente in fase di approvazione 

Dettaglio della proposta

Contesto e impatto

Estensione delle detrazioni a 10-15 anni

La proposta di spalmare le detrazioni del Superbonus dai 4 anni attuali fino a 10 o 15 anni, secondo le proposte bipartisan al dl Superbonus, mira a rendere più accessibili gli incentivi per lavori eseguiti nel 2023. Estendere le annualità di rimborso fiscale significa potenzialmente aumentare il numero dei beneficiari da circa 2,7 milioni di contribuenti (con almeno 50 mila euro di reddito) a oltre 12 milioni (con almeno 26 mila euro di reddito). Questo consente una maggiore inclusione di coloro con una capacità fiscale inferiore.

Proroga del termine al 4 aprile 2024 della comunicazione relativa alla cessione del credito o lo sconto in fattura

Tra gli emendamenti si propone anche di prorogare il termine per inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione relativa alla cessione del credito o lo sconto in fattura fino al 4 aprile 2024, offrendo ai contribuenti la possibilità di spalmare questi crediti in 10 anni. 

Estensione delle aree terremotate 

Gli emendamenti mirano ad estendere le deroghe già previste per Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo anche a territori come Emilia-Romagna, Molise, Ischia, Calabria e Basilicata, aumentando così l’area geografica beneficiaria delle agevolazioni. 

Incentivi ai Comuni per i controlli

Un emendamento propone di coinvolgere i comuni nei controlli sui cantieri del Superbonus, offrendo un premio del 50% delle somme e sanzioni incassate. Ciò mira a potenziare il contrasto alle attività fraudolente e a garantire l’effettivo rispetto delle normative.

Superbonus sotto osservazione

Mentre si discute su eventuali modifiche da apportare, il Superbonus è sotto osservazione da parte di Fitch (un’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating), che evidenzia come “le richieste ampiamente superiori al previsto di incentivi fiscali nel 2023 pongano il rapporto debito-PIL dell’Italia su una traiettoria al rialzo“.

Il Governo ha ridotto l’entità degli incentivi e la loro cedibilità, anticipando “una riduzione rilevante dell’uso del Superbonus“, malgrado un aumento dell’utilizzo nell’ultimo trimestre dello scorso anno come reazione al venir meno delle condizioni più favorevoli. Il Superbonus ha influito sui dati di bilancio dell’Italia, soprattutto per il trattamento contabile dei crediti d’imposta, spiega Fitch, che attualmente assegna all’Italia un rating “BBB”, con prospettive stabili. La prossima valutazione è prevista per il 3 maggio.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), attraverso il vicedirettore del dipartimento europeo Helge Berger, ha espresso critiche verso il Superbonus durante una conferenza stampa, considerandolo un incentivo fiscale inefficiente che non sostiene la produttività. Berger ha suggerito di rivedere gli incentivi fiscali, molti dei quali inefficienti, per assicurare un percorso sostenibile del debito pubblico in Italia.



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