La recente approvazione del Decreto Coesione, approvato dal Consiglio dei Ministri n.79 del 30 aprile 2024, segna un progresso significativo nella lotta al lavoro nero nel settore delle costruzioni.
Le misure inserite in questo provvedimento non solo intensificano i controlli ma anche prevedono sanzioni severe per i trasgressori, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più giusto e regolamentato, vitali per la sicurezza e il benessere dei lavoratori. Il provvedimento, attualmente nella versione in bozza, dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per la sua entrata in vigore.
Controlli sugli appalti privati e nuove misure contro il lavoro nero
Il Governo ha recentemente approvato il nuovo Decreto Coesione, che introduce misure incisive per combattere il fenomeno del lavoro nero, con particolare attenzione al settore edilizio. La principale novità consiste nella verifica obbligatoria della congruità della manodopera in tutti gli appalti, sia pubblici che privati, per assicurare una remunerazione adeguata a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri.
La stretta sul lavoro nero in edilizia, stabilita dal recente decreto legge sulla coesione approvato dal Consiglio dei Ministri, si estenderà oltre i tradizionali ambiti degli appalti pubblici e dei grandi cantieri.
Le nuove normative anti-sommerso saranno applicate anche ai lavori di minor entità, inclusa la “ristrutturazione” di appartamenti. Il mancato rispetto di queste disposizioni scatenerà l’applicazione di sanzioni. Questa estensione delle regole rappresenta una chiara indicazione del serio impegno del governo a garantire trasparenza e legalità in tutti i livelli del settore edilizio.
Il decreto modifica sostanzialmente il DL 19/2024, ora convertito in legge, estendendo l’obbligo di verifica di congruità della manodopera a tutti i cantieri, senza distinzione tra pubblici e privati. Ciò obbliga i responsabili dei lavori a verificare che le condizioni di lavoro e di pagamento siano in linea con le normative vigenti prima di procedere al saldo finale dei lavori, evitando così il rischio di lavoro non dichiarato.
Cambiamenti nelle soglie di sanzione per i lavori privati
Il Decreto Lavoro impone una nuova regolamentazione più stringente sul lavoro nero nei cantieri privati, in particolare quelli destinati alle ristrutturazioni domestiche. La soglia per le sanzioni è stata abbassata drasticamente da 500.000 euro a 70.000 euro, che corrisponde al costo medio di una ristrutturazione di un’abitazione. Le sanzioni per le irregolarità rilevate durante le verifiche variano da 1.000 a 5.000 euro e sono a carico dei committenti.
Per quanto riguarda gli appalti pubblici, è stata eliminata la soglia di 150.000 euro per le verifiche di congruità. In caso di violazioni, i responsabili del progetto possono ora essere segnalati all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), che procederà con le necessarie indagini e le relative misure punitive. Questa modifica rafforza il controllo e la trasparenza nei progetti di grande scala, dimostrando l’impegno del Governo nel prevenire le irregolarità.
Misure di sicurezza nei cantieri
Il Decreto Coesione si integra con il Decreto PNRR4, che include disposizioni aggiuntive per la sicurezza nei cantieri, come la nuova patente a punti per le aziende edili, basata su un sistema di crediti.
Questo meccanismo punta a premiare le pratiche corrette e a penalizzare quelle non conformi, contribuendo a contrastare il lavoro sommerso e migliorare le condizioni lavorative nel settore edilizio.
Fonte immobiliare.it
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