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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Caro materiali, pubblicati gli aumenti dei costi dei materiali da costruzione

È stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il DM 11 novembre 2021 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) con gli aumenti dei prezzi dei principali materiali da costruzione registrato nel primo semestre del 2021.

Le variazioni, calcolate rispetto alla media dei prezzi del 2020 e riportate nella tabella allegata al DM, sono state approvate a maggioranza dalla ‘Commissione consultiva centrale per il rilevamento del costo dei materiali da costruzione’ composta da rappresentanti del Ministero, delle stazioni appaltanti e degli operatori di settore.

Sulla base del decreto, gli operatori economici titolari di contratti pubblici potranno chiedere alle stazioni appaltanti la compensazione per i maggiori costi sostenuti a seguito degli aumenti, indicando la quantità dei materiali impiegati.

Domande di compensazione entro il 9 dicembre 2021

Le stazioni appaltanti dovranno provvedere al pagamento dei relativi oneri e, qualora dovessero dichiarare di non disporre delle risorse sufficienti, potranno usufruire dell’apposito Fondo da 100 milioni di euro costituito presso il MIMS.

​Le imprese hanno tempo fino al 9 dicembre 2021 (15 giorni a partire dalla data di pubblicazione del DM) per richiedere le compensazioni, come previsto dal decreto Sostegni-bis che ha istituito il Fondo.

La maggiore variazione di prezzo - sottolinea il MIMS - riguarda l’acciaio, con un aumento che supera il 40%. Per alcuni materiali, come le lamiere in acciaio di qualsiasi spessore lisce, piane e striate e per i nastri in acciaio per manufatti o barriere stradali, l’aumento arriva rispettivamente al 59,37% e al 76,43%. In forte aumento anche il costo del legno e del rame.

FederlegnoArredo: ‘a rischio aziende e bioedilizia’

“Apprendiamo con grande disappunto che il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili ha pubblicato il decreto sul fondo di compensazione per il caro materiali nei bandi pubblici e ha deciso di escludere il legno strutturale, i cui aumenti nel 2021 hanno toccato quota 250% e che rappresenta l’elemento principe per l’edilizia sostenibile che assorbe anidride carbonica anziché produrla.

Chiediamo pertanto al ministero un incontro urgente per trovare una soluzione ed evitare così che aziende, lavoratori e cantieri siano a rischio chiusura, e al contempo sia penalizzato il settore della bioedilizia, strategico per la transizione ecologica”.

Lo dichiarano il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin e il presidente di Assolegno, Angelo Luigi Marchetti.

Come già dichiarato in questi giorni non volevamo pensare che il ministero e il Governo, che hanno fatto della transizione ecologica la loro bandiera, avrebbero escluso dalla lista proprio il materiale sostenibile per eccellenza. Purtroppo, i fatti ci costringono a dire che hanno tirato dritto e si sono dimenticati del loro Dna ammainando la bandiera della sostenibilità”



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