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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Cappotto termico esterno: cos’è e com’è fatto


Il cappotto termico esterno è uno strumento in grado di permettere l’isolamento termico dell’edificio oggetto di intervento.

Questo permette in sostanza di avere una casa più fresca d’estate e più calda d’inverno, mantenendo il calore erogato naturalmente (ovvero tramite sistemi a pompa di calore) restituendo dunque un effetto di ottimizzazione ed efficientamento energetico che si traduce in risparmio in bolletta della corrente elettrica

Da un punto di vista dei materiali con cui viene realizzato, il cappotto termico esterno si presenta agli occhi di chi lo osserva sotto forma di una lastra di varia composizione.

I materiali che compongono il cappotto termico esterno sono, solitamente, naturali o sintetici e in alcuni casi possono coesistere piccole quantità di entrambi all’interno del prodotto finito.

I materiali naturali che si utilizzano per creare il cappotto termico sono la fibra di legno, la fibra di vetro, il sughero e la lana di roccia: questi hanno dei costi di realizzazione e installazione leggermente maggiori, tuttavia hanno un’efficienza energetica maggiore.

Questo tipo di materiale è preferibile nel caso in cui si debba ricorrere all’isolamento termico per soddisfare i requisiti del Superbonus 110%.

Per quanto riguarda i materiali sintetici del cappotto termico esterno, si usano solitamente il poliuretano estruso, il poliuretano espanso e il PVC. Questi materiali hanno a loro volta un’ottima efficienza termica, seppur tendano a degradarsi maggiormente nel corso degli anni e non prevedano un isolamento acustico pari a quello della controparte naturale.

Il lato positivo dei materiali sintetici del cappotto termico sono, sicuramente, quelli di un costo minore per l’acquisto e una più facile posa in opera: per installarli correttamente rispettando la normativa, comunque, è necessario un’asseverazione da parte di un tecnico abilitato a redigere una legge 10 con visto di conformità necessario che attesti, inoltre, anche il possesso dei requisiti ENI ed UNI richiesti dalla legge europea.

Fonte Edilizia.com



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