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Immagine del redattoreGabriele Deodati

BONUS CASA: I CAMBIAMENTI STABILITI DALL’UE

Negli ultimi anni si è detto molto in merito al Superbonus e alla sua evoluzione nel tempo, facciamo quindi chiarezza su quanto stabilito. La situazione attuale prevede che l’agevolazione:

  • prosegua per tutto il 2024 con l’aliquota ridotta al 70%;

  • continui nel 2025 al 65%.

Questo è quanto stabilito fino a oggi, ma le regole che l’Ue sta definendo potrebbero modificare alcuni dettagli. Vediamo più cosa potrebbe cambiare.

Fine degli incentivi per le caldaie a condensazione

L’installazione di caldaie a condensazione in questi anni è rientrata nei lavori trainati e ha quindi potuto godere del 110% se effettuata insieme al cappotto termico: motivo per il quale la sostituzione di vecchie caldaie con modelli più all’avanguardia è stata per molti uno dei canali d’accesso prima all’ecobonus e successivamente al superbonus.

«Casa green», la direttiva discussa alla Ue, stabilisce che:

  • a partire del 2024, il divieto di fornire incentivi fiscali per l’acquisto di caldaie a condensazione;

  • la fine della vendita di caldaie a condensazione a partire dal 2025 sia per le abitazioni nuove sia gli edifici sottoposti a ristrutturazione;

  • dal 2029, il divieto di vendere caldaie a condensazione anche limitatamente alle sole sostituzioni (con l’obbligo per i produttori di fornire assistenza e ricambi per 10 anni).

La classe energetica

L’obiettivo principale per il quale si stanno rivedendo molti punti relativi all’impatto ambientale è quello di raggiungere, entro il 2033, almeno la classe energetica D per tutti gli immobili residenziali, ad eccezione delle:

  • case di superficie inferiore a 50 metri quadrati;

  • abitazioni di rilevante interesse storico o artistico;

  • case abitate meno di quattro mesi all’anno.

Con questi termini in Italia andrà riqualificato almeno il 75% del patrimonio residenziale, motivo per cui si sta ragionando riguardo una nuova valutazione delle classi energetiche.

Problemi da affrontare

I lavori necessari all’efficientamento energetico degli immobili proposto dall’Ue prevede degli interventi simili a quelli del Superbonus (che ha riguardato meno del 5% degli edifici del nostro territorio). Secondo le direttive Ue i lavori necessari coinvolgeranno un numero 10 volte maggiore a quello di chi ha usufruito dell’agevolazione e questo pone non pochi problemi, l’Italia infatti:

  • non possiede materiali sufficienti;

  • non ha imprese in grado di soddisfare una domanda di tale mole;

  • non riuscirebbe a mantenere i prezzi delle opere al di sotto di un tetto massimo.

A fronte di tutto ciò è complicato immaginare l’attuazione di un piano simile e lo è ancor di più pensando sia che lo Stato possa permettersi di finanziare per intero i lavori su scala nazionale sia che in assenza di una copertura totale della spesa le famiglie possano farsi carico di una parte significativa dei costi di lavori di questo tipo.

Fonte immobiliare.it



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