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Immagine del redattoreGabriele Deodati

ATTO DI DIVISIONE DI UNA CASA: COS’È E QUANTO COSTA?

Questioni tecniche, giuridiche e burocratiche nonché le volontà dei partecipanti alla comunione: ecco alcuni degli aspetti che vanno considerati quando si è decisi a dividere una proprietà immobiliare. In particolare, se i proprietari non riescono ad accordarsi, bisogna intraprendere una causa di divisione giudiziale, che significa avere ulteriori spese.

La divisione ereditaria

Il caso più frequente di necessità di dividere una casa, fabbricati o terreni è quando si eredita. Si pensi al caso di più fratelli e sorelle che, come eredi legittimi, succedono ai loro genitori ma non riescono ad accordarsi su come spartirsi i beni ricevuti. Se si vuole raggiungere un equilibrio in modo tale che tutti i partecipanti a questa comunione siano comproprietari si deve arrivare a una divisione ereditaria.

Divisione ereditaria amichevole: basta un contratto

Alla divisione ereditaria si può arrivare in via amichevole con un contratto, nel quale tutti i coeredi decidono sulla modalità di ripartizione dei loro beni immobili che formano la massa ereditaria pervenuta loro in comproprietà.

Divisione giudiziale: quando è necessaria

All’atto pratico, la criticità sorge spesso perché i beni che rientrano nella comunione ereditaria sono eterogenei per tipologia e valore, oppure perché c’è di mezzo un immobile non può essere frazionato in unità distinte. Ecco perché le divisioni ereditarie sono pratiche complesse con un iter travagliato.

Se i coeredi non riescono a mettersi d’accordo, però, sarà un tribunale a decidere circa la spartizione dei beni.

Generalmente, il tribunale nomina un Ctu, ossia consulente tecnico d’ufficio, responsabile della redazione di una perizia per valutare cosa comprende l’eredità ed elaborare un progetto di divisione delle quote tra i coeredi, che sarà poi sottoposto al giudice per l’approvazione in sentenza.

La stima del valore degli immobili da dividere deve tenere conto di due fattori: la quantità e il valore dei beni da assegnare, in rapporto al numero dei partecipanti alla divisione.

Qualora l’attribuzione diretta dei beni ai vari coeredi fosse impossibile, si procede alla vendita giudiziaria degli immobili tramite asta il cui ricavato andrà in proporzione agli eredi.

Divisione amichevole

Le spese di divisione di una casa che avviene in via amichevole sono molto minori di quelle di una divisione giudiziale, nella quale le parti in causa devono sobbarcarsi i costi delle operazioni peritali ed eventualmente dei propri consulenti di parte.

Quando la divisione avviene con l’accordo delle parti, il contratto deve essere scritto in forma di atto pubblico o di scrittura privata con l’intervento del notaio. Nelle divisioni immobiliari più semplici, l’onorario medio del notaio è di circa 2.000 euro, da ripartire tra gli eredi.

Divisione giudiziale

In caso di divisione giudiziale, bisogna tenere conto delle spese legali, tipo il contributo unificato, le notifiche, i bolli, i diritti di copia degli atti nonché il compenso dell’avvocato, la cui parcella finale può essere molto salata, perché solitamente si tratta di cause molto lunghe.

Fonte immobiliare.it



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