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Immagine del redattoreGabriele Deodati

AFFITTI BREVI, CON LA MANOVRA 2024 CRESCE LA CEDOLARE SECCA

Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili“. Questo il titolo dell’articolo 19 della manovra 2024, approvata lo scorso 16 ottobre in Cdm e contenente diverse novità per il settore immobiliare, a partire dallo stop alla cessione del credito e agli sconti in fattura per il Superbonus. Tra i cambiamenti che apporterà la prossima legge di bilancio c’è anche quello che riguarda la cedolare secca per gli affitti brevi, che sembra destinata a crescere di alcuni punti percentuali.

A quanto ammonta attualmente la cedolare secca per gli affitti brevi

Al momento, la cedolare secca per gli affitti brevi è al 21%. Si tratta di una tassazione che nel caso di abitazioni che vengono affittate per un breve periodo di tempo per fini turistico-ricettivi, ovvero come “case vacanza”, ma anche ai bed&breakfast.

Cosa cambierà con la manovra 2024

L’esatto ammontare del “salto” previsto per il prossimo anno è ancora sconosciuto. Al momento, sembra probabile che si passerà dall’attuale 21% al 26%.

Un aumento che peserà soprattutto sui proprietari di casa delle località balneari e delle grandi città a vocazione turistica, come Roma, Milano, Venezia e Firenze.

La novità introdotta dalla seconda manovra economica del governo Meloni si inserisce nel solco di un dibattito (molto acceso) già in corso sugli affitti brevi, o locazioni turistiche: a scontrarsi sono da un lato i proprietari di casa che affittano ai turisti, dall’altro le strutture ricettive (alberghi ecc) che accusano i primi di fare concorrenza sleale pagando meno tasse.

Fonte immobiliare.it




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