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Immagine del redattoreGabriele Deodati

Abbandonare il gas e passare al pellet: le detrazioni da sfruttare

Abbandonare il gas e passare al pellet. Anche se il costo delle biomasse negli ultimi tempi è più che raddoppiato, chi sta pensando di sostituire la vecchia caldaia potrà prendere in considerazione anche questa opzione approfittando del Conto Termico che consente di ottenere il rimborso immediato del 65% della spesa.

Ma ci sono anche diverse opportunità a livello locale per chi usa già questi impianti, per sostituirli con altri più efficienti e ottenere il rimborso totale.

Da gas a pellet con il rimborso del 65%

Chi vuol sostituire il riscaldamento a gas con le biomasse non deve fare la pratica all’ENEA ma accedere al Conto Termico.

Si tratta di uno strumento gestito dal GSE che prevede l’erogazione di un contributo del 65% per chi fa questa scelta. Sul sito è possibile trovare la lista di tutti gli impianti, camini, stufe, termocamini e caldaie, che soddisfano i requisiti energetici richiesti dalle norme per usufruire del bonus.

La domanda va presentata on line alla fine dei lavori, allegando la documentazione relativa all’installazione oltre alle fatture di spesa. L’importo viene accreditato:

  • in un’unica soluzione quando la somma è inferiore ai 5.000 euro, altrimenti

  • in due rate annuali.

In Emilia e Lombardia contributi per sostituire i vecchi impianti

Chi invece deve sostituire un vecchio impianto a biomasse con uno più efficiente può godere anche di incentivi regionali a fondo perduto, che vengono riconosciuti in aggiunta al Conto Termico.

Al momento sono due i bandi aperti: in Emilia e in Lombardia, e le domande possono essere presentate fino al prossimo anno.

In Emilia-Romagna l’incentivo spetta a chi intende eseguire la sostituzione di un camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia legna/pellet di potenza inferiore o uguale a 35 kWt, con classificazione ambientale inferiore o uguale a 4 stelle, con nuovi impianti a biomassa di potenza inferiore o uguale a 35kWt almeno di Classe 5 Stelle. Le domande vanno presentate nella pagina dedicata al bando caldaie presente sul sito.

Nel caso del bando della Lombardia, invece, i requisiti degli impianti ammessi al contributo regionale sono differenziati in relazione alla zona, considerando che in collina è più utilizzata la legna autoprodotta rispetto al pellet. Per questo motivo nei Comuni sopra i 300 metri sul livello del mare sono incentivati anche solo i generatori di calore a 4 stelle, purché con valori di polveri sottili non superiori ai 20 mg/Nm3. Nei Comuni più bassi, invece, il contributo è riconosciuto solo per gli impianti a 5 stelle con valori di polveri sottili non superiori a 15 mg/Nm3. Anche in questo caso le domande vanno essere esclusivamente online sulla piattaforma informativa Bandi online. Scadenza per ii contributi il prossimo anno.

Bonus stufe al 50% per le nuove installazioni

Chi invece vuol acquistare una nuova stufa o anche un camino, o una termocucina, può utilizzare il bonus fiscale del 50%. L’agevolazione, riconosciuta nell’ambito delle detrazioni per ristrutturazione, spetta anche per i nuovi acquisti, ossia quando le stufe si affiancano a un impianto esistente, perché gli impianti a biomasse sono considerati a risparmio energetico in quanto utilizzano fonti di energia rinnovabili (lettera f) comma 1 art. 16-bis del TUIR).

Ovviamente per l’agevolazione occorre l’installazione a norma e la certificazione ambientale. Per questi interventi, dato che si rientra nell’ambito delle detrazioni per ristrutturazione, c’è anche la possibilità di sfruttare il bonus mobili.

Fonte ediltecnico



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